WTA Washington: Kanepi indemoniata travolge Saville, Samsonova fa un sol boccone di Wang

2022-08-08 06:35:53 By : Ms. Rose Shu

Semifinali a senso unico al Citi Open, anche per via delle problematiche fisiche occorse alle giocatrici sconfitte. La tds n. 6 andrà a caccia di un titolo che manca da nove anni, Liudmila centra la seconda finale dopo Berlino 2021

[6] K. Kanepi b. D. Saville 6-3 6-1

Alla sua prima partecipazione al Citi Open, Kaia Kanepi trova la prima finale della carriera sul suolo statunitense alla veneranda età di 37 anni e nella serata di domani proverà ad interrompere un digiuno dal successo lungo ben nove anni e tre mesi. L’ultima volta che la veterana estone aveva alzato un trofeo in un appuntamento del Tour, era stata nel lontano maggio 2013 quando vinse in finale a Bruxelles sull’oramai tristemente nota Peng Shuai. Oggi, nella torrida afa della capitale USA, la n. 37 WTA ha riassaporato il momento della conquista di un match valevole per il titolo e lo ha fatto attraverso una prestazione travolgente, con cui ha spazzato via dal campo la povera Daria Saville in poco più di un’ora. Quattro giochi complessivi raccolti dall’australiana, che ha avuto anche la sfortuna d’infortunarsi alla schiena durante il primo set ma ciò non toglie nulla alla performance da cineteca di Kaia, disarmante per la potenza di palla che è riuscita a sprigionare con il dritto.

Uno scontro che vedeva di fronte due giocatrici, che in passato hanno raggiunto il loro best ranking nello stesso mese ma a distanza di otto giorni e sei anni rispettivamente al 15° e al 20° posto della classifica mondiale, e che alla fine ha premiato la più esperta; la quale giocava nuovamente una semifinale WTA da Melbourne 2021, sempre nel ‘500’ australiano aveva disputato anche l’ultimo atto conclusivo – si arrese in finale a Mertens, dopo aver superato un’altra russa, Daria è stata naturalizzata aussie nel 2015, in semi: Alexandrova -. La stagione 2022 sembra dunque rappresentare una vera e propria seconda giovinezza per Kanepi, che ad inizio anno ottenendo i quarti all’Open d’Australia aveva completato l’accesso a quel turno in tutti e quattro i Majors. Non riesce invece la nativa di Mosca, a centrare la sua prima finale dalle tre conquistate nel 2017 – Strasburgo, New Haven, Hong Kong – in quella che era la sua prima semifinale da Acapulco 2018. Può consolarsi lo stesso osservando la risalita avuta nel ranking, a febbraio era ubicata alla 627esima posizione. Gli H2H adesso dicono 2-0 Kanepi, si erano incrociate la prima volta in un ITF ad Helsinki nel 2011 quando Saville aveva soltanto 16 anni. Inoltre parlando sempre di passato comune, va ricordato come entrambe da junior abbiano raggiunto la finale del Roland Garros: Kaia trionfando nel 2001 ai danni della due volte campionessa Slam Kuznetsova, Daria perdendo da Mladenovic otto anni più tardi.

IL MATCH – I quindici centimetri e i quattordici chili di differenza si fanno sentire tutti fin dai primi scampoli di partita. La pesantezza di palla di Kanepi è devastante, e inoltre le fiondate dell’estone si susseguono a ritmo martellante. Saville può fare veramente poco, non ha la minima possibilità di opporre resistenza. In questo momento la sua mobilità e la propria abituale capacità di essere solida e regolare è semplicemente sterile dinanzi alle bordate imprendibili della tds n. 6. La veterana di Haapsalu è totalmente indemoniata, il dritto viaggia che è un piacere ed è fonte di vincenti in successione da far tremare i polsi. L’ex n. 1 junior prende continuamente in mano lo scambio dal centro del campo, e a quel punto lascia andare il braccio eseguendo debordanti accelerazioni dal lato destro. L’australiana nativa di Mosca, può al massimo rimettere dall’altra parte un paio di difese, ma la verità è che neppure un’eventuale richiesta mistica agli dei del tennis può salvarla dalle pallate infuocate di Kaia, soluzioni che spazzano letteralmente via dal rettangolo di gioco la 28enne ex Gavrilova. La n. 37 del mondo è incontenibile, inizia anche spazzolare il campo direttamente in ribattuta pietrificando una regina dell’agilità come l’ex n. 20 del ranking. La classe ’94 mette anche qualche seconda di troppo, così è un gioco da ragazze per la numero 2 del tennis estone partire con uno scoppiettante parziale di 11 punti a 0.

Nel quarto game, sotto 0-3, ovazione del pubblico al primo quindici messo a referto da Saville, che si dimostra molto simpatica nell’accompagnare lo stupore degli spalti con un sorriso di autentica genuinità. Si conoscono però alla perfezione le doti da combattente di Daria, attualmente 88 delle classifiche, che pian piano carbura e complice la forte intensità dei raggi solari che – si abbattono sul William H.G. FitzGerald Tennis Center – disturbano Kanepi al servizio; riesce a recuperare uno dei due break di svantaggio. Adesso la giocatrice aussie è entrata finalmente in partita, soprattutto ora è in grado di far muovere maggiormente l’avversaria per invischiarla in scambi prolungati, poco avvezzi alle lunghe leve dell’estone. Anche il servizio funziona meglio ed è più chirurgico, questo innalzamento del livello della battuta le dà la possibilità di allontanare la tennista di Haapsalu dalla linea di fondo e di conseguenza dalla sua zona di comfort.

Se infatti la sesta forza del tabellone è costretta a fare il tergicristallo e ad abbandonare il posizionamento con i piedi dentro il campo, il match cambia diametralmente dinamica; anche perché in questa situazione tattica l’elastica Daria può verticalizzare di più venendo a rete per togliere il tempo all’avversaria. Sul 4-2, 15-15 tuttavia arriva come un fulmine a ciel sereno un infortunio alla schiena per l’australiana, che all’improvviso dopo il servizio si piega in due mostrando una chiara smorfia per via del dolore. Inevitabile il MTO, che però viene effettuato negli spogliatoi a testimonianza della gravità del problema occorso a Saville. La moscovita rientra comunque fiduciosa, incrociando lo sguardo con il suo angolo e fornendo feedback positivi. Sembrerebbe dunque tutto risolto e per la verità quando si ricomincia la più in difficoltà, contrariamente a quello che ci si poteva aspettare, è proprio l’ex top 15 del Mar Baltico. Kaia infatti appare rigida, probabilmente la sua imponente mole fisica si è imballata durante la pausa prolungata. Ma presto le difficoltà fisiche accusate alla fascia lombare da parte della vincitrice Junior dello Us Open 2010, si rivelano tutt’altro che superate: è abbastanza evidente l’impossibilità da parte di Daria d’inarcare la schiena per sprigionare velocità elevate. Questo fa sì che Kanepi possa investire l’avversaria con le sue fenomenali sbracciate, perciò ecco nuovamente puntuale il doppio break che suggella il 6-3 dopo 36 minuti.

Saville continua a non mollare nulla, mostrando costantemente a tutti i presenti il suo essere guerriera e prova a risalire la china incitandosi frequentemente. Ma la frustrazione per la piega che ha preso la partita è palpabile: prima l’inizio travolgente dell’estone, poi il fastidio fisico. La classe ’85 inoltre torna a macinare gioco e sassate con il suo letale dritto. L’australiana ci prova, varia l’altezza dei colpi ma oggi non ce ne per nessuno. E’ inarrestabile l’esperta 37enne, le sue catenate macellano anche le ultime convinzioni, di una tennista indomita come Gavrilova, di ribaltare il match. A riprova della performance strabiliante di Kanepi, va evidenziato come al drittone implacabile della versione odierna, che è impressionate per potenza di fuoco, si è affiancato un rovescio allo stesso modo efficacie ma che predilige la precisione. L’artiglieria estone è di primo ordine, fa vedere anche recuperi choppati laterali – non certo punti di forza del suo gioco – e quindi lo scoramento aussie aumenta a dismisura: per cui non può non essere confezionato il 6-1 a senso unico, con break maturati nel quarto e nel sesto gioco.

L. Samsonova b. [LL] X. Wang 6-1 6-1

Liudmila Samsonova, cresciuta tennisticamente in Italia – ha rappresentato il Bel Paese per quattro stagioni dal 2014 al 2018 -, dopo aver centrato nel successo del turno precedente contro Raducanu la seconda vittoria su una Top 10 (la prima ottenuta ad aprile su Pliskova a Stoccarda), raggiunge la seconda finale della carriera strapazzando la lucky loser Wang, campionessa allo Us Open junior 2018. La 23enne russa aveva stupito tutti, a giugno 2021, trionfando nel WTA 500 di Berlino partendo addirittura dalle qualificazioni. Quella sull’erba tedesca è stata però l’unica semifinale vinta dalla nativa Olenegorsk nel Tour maggiore, perdendo le successive tre di Lussemburgo, Courmayeur e Stoccarda. La classe ’98 ha dunque riaggiustato il mirino, ma soprattutto sta continuando questa settimana a risollevarsi sul cemento americano, visto che arrivava da 7 ko negli ultimi 8 incontri prima del torneo. Inoltre cercherà di laurearsi la quinta campionessa russa del torneo, giunto alla sua decima edizione. La mancina cinese, da par suo, può comunque ritenersi soddisfatta per il percorso compiuto, dato che aveva perso nelle quali da Chirico. Ma ripescata, ha ottenuto contro la tds n. 4 Azarenka la seconda semifinale nel circuito WTA – Acapulco 2020, sconfitta da Watson – e la terza affermazione su una Top 20 oltre a diventare la seconda giocatrice del suo Paese dopo Li Na a battere la bielorussa negli ultimi 15 anni. Un solo precedente, maturato nel turno finale delle quali di Melbourne Park 2020: vittoria in tre set di Samsonova.

IL MATCH – Si affrontano due tenniste che basano il loro tennis sui colpi d’inizio gioco, cercando di prendere in mano lo scambio fin dal primo colpo in uscita dal servizio o direttamente in risposta nei game di ribattuta. Dunque si prospetta una partita che regalerà soluzioni tennistiche agli amanti dello stile classico contemporaneo, costituito principalmente da potenza e scambi piuttosto brevi. Xiyu Wang, da non confondere con la quasi omonima Xinyu Wang – anche lei classe 2001 e che tra l’altro verrà scalzata lunedì proprio dalla “nostra” Wang dal ruolo di n. 3 di Cina – è delle due in campo quella a partire peggio. La 21enne cinese difatti sembra non essere del tutto apposto fisicamente, si muove male ed è quasi sempre in ritardo nel preparare il primo colpo in uscita dal fondamentale d’inizio gioco. Inoltre a confermare l’impressione che la n. 95 WTA abbia qualche problema fisico o che semplicemente stia soffrendo più del dovuto le condizioni climatiche – anche nella giornata odierna a Washington temperatura costantemente sopra i 30° – arrivano a sostegno delle scellerate smorzate giocate dall’asiatica, puntualmente lunghe e che vengono trasformate in facili chiusure del punto da parte di Samsonova.

Liudmila dal canto suo si limita ad allungare il palleggio quanto basta, per poi raccogliere i regali della mancina d’Oriente che pedissequamente cade nell’errore. La 23enne russa mette in mostra anche un ottimo dritto in avanzamento, che unito alla caratteristica più sorprendente del 2022 della n. 60 al mondo, ovvero la sua resa praticamente impeccabile con la seconda – è la giocatrice che ha vinto più punti con questo fondamentale in stagione -; la porta facilmente sul 5-1 con doppio break di vantaggio (arrivati nel terzo e nel quinto gioco). La giornata no della giovane cinese si evince a tuttotondo, quando subisce il secondo strappo dove commette addirittura due doppi falli nei primi due punti. Wang è pachidermica in campo, oltre che goffa in alcune situazioni come un tentativo di recupero su un lob avversario in cui non trova neanche la palla. Meriti però ad un’attentissima e sempre sul pezzo Samsonova, che non molla niente neppure sul 5-1 dove rimonta dal 30-0 e strappando per la terza volta il servizio chiude il parziale dopo 28 minuti.

Prima che la contesa riprenda, MTO off court per Xiyu che conferma qualche problemino fisico. La musica però è sempre quella, un bottino di 27 punti vinti negli ultimi 31 ad inizio secondo set certificano l’assoluta predominanza russa. La nativa di Taixing è perennemente poco reattiva, in pratica totalmente surclassata: nel suo primo turno di servizio sale 40-15, ma si spegne definitivamente – se mai si fosse accesa – con il break immediato. Il 3-0 diventa presto un altro 6-1 (35 minuti). La differenza è stata dettata dalla resa con la seconda: il 78% contro il 30%.

NIENTE SPECIAL EXEMPT – Sia Kanepi che Saville avrebbero dovuto prendere parte alle qualificazioni del WTA 1000 di Toronto, ma non avendo il dono dell’ubiquità ed essendo Washington un ‘250’, quindi un torneo di due categorie di differenza rispetto al Canadian Open, non può essere applicato lo special exempt. Per cui, le due tenniste che si contenderanno domani il titolo nella capitale degli States hanno dovuto dare forfait ai loro incontri con le wild card di casa Harrison e Min.

IL TABELLONE DEL WTA 250 DI WASHINGTON

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La bielorussa non potrà disputare il National Bank Open di Toronto. Un’altra disdetta per lei dopo il ban di Wimbledon

Viktoria Azarenka non sarà della partita nel WTA 1000 di Toronto per questioni legate al suo visto. La bielorussa era stata regolarmente compresa nel sorteggio del tabellone effettuato venerdì e avrebbe infatti dovuto affrontare al primo turno Belinda Bencic (con la possibilità poi di incrociare Serena Williams in una sfida tra ex prime giocatrici del mondo), ma ha comunicato sui suoi canali social che è stata costretta a dare forfait.

Il suo visto per entrare in Canada, infatti, non è stato approvato dalle autorità locali. “È davvero una delusione. È così triste dover saltare uno dei miei tornei preferiti” – ha detto la bielorussa che durante questa settimana era tornata a giocare a Washington dopo aver deciso di saltare la stagione sull’erba anche per via del bando di Wimbledon nei confronti dei giocatori russi e bielorussi. “Amo giocare in Canada, un posto con un tifo incredibile e dove ho stretto molte amicizie. Buona fortuna a tutti coloro che giocheranno! Ci vediamo a Cincinnati!” – ha poi aggiunto Vika. La sua stagione si sta rivelando molto complessa, tra risultati mai esaltanti, tornei saltati per cause di forza maggiore e alcuni problemi di stress manifestatisi nel corso del Sunshine Double a marzo.

Azarenka non è però l’unica ad aver subito questo contrattempo sulla strada verso Toronto: anche l’egiziana Mayar Sherif si è vista respingere il suo visto per fare ingresso in Canada e dunque una lucky loser prenderà il suo posto nel match di primo turno contro Donna Vekic. Tra l’altro, spostandoci dal Canada agli Stati Uniti, nel corso della premiazione del WTA 250 di Washington, la russa Samsonova – vincitrice del torneo – ha fatto riferimento a problemi legati anche in questo caso al visto che le avevano fatto pensare che difficilmente avrebbe potuto disputare il torneo. Insomma, le difficoltà dei giocatori superano i confini del campo da tennis.

Liudmila Samsonova vince al terzo set la finale con Kaia Kanepi. È il secondo titolo in carriera per lei

È Liudmila Samsonova la campionessa del Citi Open 2022. La russa, all’esordio in questo torneo, ha superato in rimonta Kaia Kanepi, aggiudicandosi il WTA 250 di Washington. Per lei, cresciuta tennisticamente in Italia (tanto da aver rappresentato il nostro Paese tra il 2014 e il 2018) è il secondo titolo in carriera, dopo quello conquistato a Berlino l’anno scorso. Grazie a questo successo Samsonova guadagnerà 18 posizioni in classifica, salendo dalla posizione numero 60 alla 42esima casella.

Liudmila era reduce, prima di questo torneo, da sette sconfitte negli ultimi otto match giocati ma a Washington ha vissuto una settimana memorabile con vittorie su tenniste di livello come Mertens, Raducanu e Tomljanovic. Anche quello di Kanepi è stato un ottimo torneo (le frutterà un salto di sei posizioni in classifica – da 37 a 31), conclusosi però con un problema fisico che le ha impedito di giocarsi al meglio le sue possibilità nel terzo set e di vincere un titolo WTA che le manca dal 2013.

L. Samsonova b. [6] K. Kanepi 4-6 6-3 6-3

L’avvio è nel segno dei servizi. Nei primi due giochi entrambe non devono mai ricorrere alla seconda e possono così velocizzare gli scambi (nelle non tantissime volte in cui questi partono) cercando rapidamente la chiusura del punto. Sul 2-2 è Kanepi la prima a dover faticare per non subire il break, ma, dopo un bel punto vinto da Samsonova in costante spinta con il dritto, l’estone trova due servizi ad alta velocità che la russa non riesce a contenere.

Entrambe sbagliano molto poco quando si trovano a comandare lo scambio con il dritto. I giochi scorrono veloci (solo una volta nei primi nove game si va oltre il 40-15) e dopo meno di mezz’ora di match Samsonova si ritrova già a dover servire per restare nel set, sotto 5-4. La russa sente la pressione e commette tre gravi errori di rovescio. Il servizio questa volta non l’aiuta e anche il dritto va fuori giri. Dopo 33 minuti è quindi 6-4 Kanepi.

La musica, nel secondo set, sembra non cambiare con game rapidi senza nemmeno l’ombra di palle break. Nel quarto gioco Kanepi inizia a provare un paio di varianti tattiche per contrastare il servizio nuovamente efficiente della russa, bloccando la risposta con il back o addirittura facendo un passo avanti per aggredire l’avversaria. I risultati si iniziano a vedere nel successivo turno di battuta di Samsonova che concede la prima palla break del set. Liudmila, però, reagisce e si salva.

Sulla scia dell’importantissimo game vinto, la russa ha anche la forza per interrompere il dominio dell’estone al servizio (Kaia aveva chiuso i primi tre turni a zero) sfruttando alla perfezione un paio di errori sanguinosi dell’avversaria (compreso un doppio fallo). Decisiva per il break anche la scelta di fare un passo indietro in risposta. Kanepi accusa il colpo e va in difficoltà anche nel gestire le inedite traiettorie alte della russa. Liudmila allora brekka di nuovo e chiude il set sul 6-3 con un parziale di 15 punti a 5 dalla palla break annullata nel sesto gioco.

Con l’orologio che segna 1 ora e 12 minuti di match, le giocatrici tornano in campo senza aver richiesto una sosta di 10 minuti, nonostante vi fosse la possibilità grazie alla heat rule. Si parte, tanto per cambiare, con due game chiusi a zero dalle giocatrici al servizio. Nel corso del quinto gioco Kanepi chiede al giudice arbitro – l’italiana Alberti – di allertare il fisioterapista e, infatti, durante il successivo cambio campo, Kaia abbandona il campo per un medical time out: il problema fisico è a livello addominale. In effetti, al rientro in campo l’estone, al servizio sotto 3-2, si affida a un servizio a velocità ridotta e mostra qualche difficoltà nella corsa. Samsonova non ne approfitta immediatamente ma è solo questione di minuti: Kanepi non regge più il ritmo tenuto alto dalla russa e nell’ottavo gioco subisce il break a zero che porta Liudmila a servire per il match. Senza ulteriori patemi la numero 60 del mondo chiude i conti sul 4-6 6-3 6-3 e può alzare, seppur con qualche difficoltà, il trofeo del Citi Open. Samsonova succede a Jessica Pegula nell’albo d’oro del WTA di Washington che non si giocava da due anni. È la quarta russa a vincere questo torneo.

It's a little heavy, @LiudaSamsonova 😉#CitiOpen pic.twitter.com/Oq3wMsAjg0

IL TABELLONE DEL WTA 250 DI WASHINGTON

Fabio Fognini rimedia alla distrazione del secondo set e battendo Daniel Altmaier entra nel tabellone principale a Montreal

[2] F. Fognini b. D. Altmaier 6-3 4-6 6-2

Missione compiuta per Fabio Fognini. Il ligure ha superato in tre set Altmaier e si è così qualificato per il main draw dell’Omnium Banque Nationale di Montreal, dove sarà protagonista anche in doppio con Simone Bolelli.

Fabio ha avuto un piccolo blackout nelle fasi conclusive del secondo parziale che gli è però costato il set. Nel terzo l’azzurro non ha avuto comunque problemi, approfittando dei tanti errori del tedesco e amministrando bene il vantaggio.

Fognini ha quindi saputo sfruttare un tabellone di qualificazione (in cui era la seconda testa di serie) abbordabile per ottenere un risultato importante se visto alla luce delle difficoltà che sta attraversando in singolo.

IL MATCH – L’ultima (e unica) partita tra Daniel Altmaier e Fabio Fognini si era disputata ad inizio stagione a Sydney, sul cemento australiano, con vittoria comoda dell’italiano in due set. Un trend portato avanti da Fognini nel ben giocato primo set. Che soffre al servizio (è infatti il primo ad offrire palla break in tutta la partita) ma in risposta è chirurgico e breakka Altmaier alla prima occasione portandosi avanti per 2-1. Il tennista italiano deve salvare altre tre palle break nel finale di primo set, ma Fognini dimostra la sua superiorità da fondocampo rimontando da sotto 15-40 e manda nel pallone il tedesco, che nel game successivo subisce il break da 40-0 sopra e regala il primo set a Fognini. Il secondo set non si apre sotto i migliori auspici, con Fognini costretto al medical timeout per un problema fisico.

Dopo mezz’ora abbondante di secondo set senza sussulti, sul 4-4 Fognini gioca il game peggiore della partita: doppio fallo nel primo e nel terzo punto, in mezzo un attacco poco incisivo che permette ad Altmaier prima di alzare un buon pallonetto e poi di chiudere con un passante di rovescio, e per finire un dritto in uscita dal servizio portato abbondantemente fuori dal vento. È quindi break a zero per il tedesco che si ritrova, quasi senza sapere come, a servire per prolungare la partita al terzo.

Fabio avrebbe anche l’opportunità di recuperare lo svantaggio ma non ci riesce un po’ per demerito e un po’ per sfortuna (sul 30-30 una risposta bloccata di dritto viene beffardamente stoppata dal nastro). Altamaier allora chiude il set con una prima vincente: 6-4.

La partenza del ligure nel parziale decisivo non è delle migliori, almeno nei primissimi punti. Con un dritto a metà rete Fognini regala una palla break ma poi si riprende mettendo a segno un bel rovescio lungo linea e poi una palla corta. Potrebbe trattarsi della svolta della partita anche perché nel gioco successivo Altmaier diventa assai falloso dopo essere salito sul 40-15. Sulla parità l’azzurro è bravo a infilare con il rovescio il tedesco sceso a rete dopo un attacco rimasto molto corto. Il resto lo fa ancora il numero 79 del mondo che con un doppio fallo ricambia il regalo ricevuto da Fognini in conclusione di secondo set.

È lo strappo decisivo: da lì il match è assolutamente in discesa per l’ex top ten italiano che sul 5-2 si procura con una veronica di rovescio due match point sul servizio dell’avversario. Il secondo è quello buono: dopo 2 ore e 17 minuti Fognini chiude con il punteggio di 6-3 4-6 6-2. Il ligure torna così a vincere due partite di fila dopo tre mesi e mezzo (anche se in un tabellone di qualificazione) e si guadagna il main draw del 1000 di Montreal. Tra i possibili accoppiamenti nel primo turno del National Bank Open by Rogers ci sono quelli con Bautista Agut, Rune e Nishioka. Ma Fabio potrebbe anche sfidare un altro qualificato con la prospettiva di incrociare poi Sinner (sarebbe uno spicchio di tabellone a forti tinte tricolori vista la presenza anche di Berrettini) o in alternativa Tsitsipas.

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