Ucraina-Russia, news del 30 aprile sulla guerra- Corriere.it

2022-05-14 17:07:48 By : Ms. Susan Sun

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Le ultime notizie sulla guerra in Ucraina, in diretta

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Le notizie di sabato 30 aprile sulla guerra in Ucraina: Lavrov accusa l’Occidente di colonialismo. Zelensky: pronti a vedere Putin nonostante gli orrori

Questa diretta è chiusa: trovate a questo link tutte le ultime notizie di oggi, 1 maggio, sulla guerra in Ucraina, in diretta • La guerra in Ucraina è arrivata al 66esimo giorno. • L’offensiva nel Donbass prosegue, ma — secondo le intelligence di Gran Bretagna e Stati Uniti — la Russia è in ritardo di qualche giorno sui piani di attacco alla regione. •Nel raid su Kiev, durante la visita del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, ha perso la vita una giornalista ucraina. • La Russia ha deciso, a causa delle sanzioni, di lasciare la Stazione spaziale internazionale. • «Il 9 maggio Putin può dichiarare la guerra totale». Questa diretta è chiusa: trovate a questo link tutte le ultime notizie di oggi, 1 maggio, sulla guerra in Ucraina, in diretta

«L’Ucraina sarà libera, e Kherson, Melitopol, Berdyansk, Dniprorudne e su tutte le altre città e comunità temporaneamente occupate» tornerà a sventolare la bandiera ucraina. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymir Zelensky in un videomessaggio su Telegram. «C’è ancora molto lavoro da fare. Gli occupanti sono ancora sulla nostra terra e ancora non riconoscono l’apparente fallimento della loro cosiddetta operazione. Dobbiamo ancora combattere e dirigere tutti gli sforzi per cacciare gli occupanti. E lo faremo». Ha poi promesso il «ritorno a una vita normale, che la Russia non è in grado di fornire nemmeno sul proprio territorio».

Il ministero della Difesa russo ha detto di avere le prove di «un attacco mortale, effettuato da nazionalisti ucraini, che ha preso di mira una scuola e un asilo nido nella regione di Kherson, con morti e feriti tra i civili». «Le forze armate ucraine hanno bombardato i territori liberati di Kiselevka e Shirokaya Balka nella regione di Kherson. Il fuoco dei nazionalisti ucraini ha preso di mira strutture puramente civili. Una scuola e un asilo nido nell’insediamento di Kiselevka sono stati bombardati», ha affermato il ministero, pubblicando un video delle conseguenze dell’attacco.

L’ambasciata Usa in Ucraina tornerà presso a Kiev. Lo ha assicurato il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, al ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba. Blinken, si legge in una nota del Dipartimento di Stato, ha fornito a Kuleba «un aggiornamento sui piani per il ritorno in Ucraina dei diplomatici statunitensi, comprese le prime visite a Leopoli questa settimana e l’intenzione di tornare a Kiev il prima possibile».

L’unico modo per riportare la pace in Ucraina è ripristinare la sovranità di Kiev sull’intero territorio del Paese: lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba in un’intervista a Xinhua, di cui riferisce la Tass. «L’unico modo per garantire ordine e stabilità a lungo termine in Ucraina è ripristinare la sovranità su tutto il suo territorio entro i confini internazionalmente riconosciuti», ha affermato nell’intervista, pubblicata sul sito web dell’agenzia di stampa cinese.

Il Segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ha ribadito al ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleva il sostegno di Washington alla guerra contro l’occupazione russa. «Ho avuto una conversazione telefonica con Kuleba» ha twittato Blinken, «per dare seguito ai nostri incontri a Kiev. Ho messo in evidenza gli ultimi passi degli Stati Uniti nel sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina di fronte alla guerra brutale e non provocata del Cremlino».

Nella regione di Kherson sono fuori uso le comunicazioni mobili e Internet di tutti gli operatori telefonici. Uno dei massimi esperti di Vodafone a Kherson ha riferito alle autorità che non si è trattato di un incidente. Lo riporta il Kyv independent. Serhiy Khlan, un deputato del Consiglio regionale di Kherson, ha detto che il motivo dell’interruzione del servizio è ancora sconosciuto sebbene il problema si fosse già presentata un mese fa.

Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha incontrato il leader ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev. A riferilo Ankara, precisando che ad accompagnarlo c’era il vice ministro degli Esteri turco, Sedat Onal, ma senza dare ulteriori dettagli della visita. La Turchia è impegnata negli sforzi di mediazione per mettere fine alla guerra in Ucraina: ha ospitato un incontro tra le delegazioni russa e ucraina a Istanbul e un altro ad Antalya tra i ministri degli Esteri Sergei Lavrov e Kuleba. Lo stesso Erdogan sta lavorando per organizzare un summit tra i due presidenti, Vladimir Putin e Zelensky.

Kiev ha offerto alla Cina di «diventare uno dei garanti della sicurezza ucraina». Così ha riferito il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, durante un’intervista con l’agenzia di stampa Xinhua.

A Mariupol in due mesi i militari russi hanno ucciso il doppio di abitanti di quelli uccisi dalla Germania nazista. L’accusa parte dal sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko: nei due anni di occupazione di Mariupol durante la seconda guerra mondiale, i nazisti hanno ucciso 10mila persone, ha dichiarato. I russi hanno raddoppiato il numero delle vittime nei due mesi di assedio di Mariupol. «Si tratta di uno dei peggiori genocidi di civili nella storia moderna», ha detto il sindaco della città, citato da Kiev Independent.

I corpi di tre uomini sono stati trovati in una fossa vicino a Bucha. A riferirlo oggi la polizia ucraina. «Le mani delle vittime erano legate. I soggetti erano bendati e alcuni imbavagliati. Ci sono tracce di torture sui cadaveri», si legge in una nota.

In una conversazione telefonica avuta oggi con il presidente ucraino Zelensky, il premier britannico Boris Johnson ha affermato che intende continuare a rafforzare militarmente Kiev e che rimane impegnato a far sì che «Putin cada». Lo riferisce la Bbc online. «Il presidente Zelensky ha fornito informazioni sugli intensi combattimenti nell’Ucraina orientale e sul perdurante assedio di Mariupol», ha detto un portavoce di Downing Street. Le parti hanno anche discusso «i progressi negli sforzi guidati dall’Onu per l’evacuazione da Mariupol».

Venti civili feriti sono stati evacuati dall’assediata acciaieria di Azovstal a Mariupol nel sud dell’Ucraina. Così il Guardian, che riporta il video del vice comandante del reggimento Azov Svyatoslav Palamar, secondo il quale tra loro ci sono donne e bambini. «Probabilmente stanno andando a Zaporizhzhia», ha aggiunto. In precedenza l’agenzia ufficiale russa Tass aveva annunciato che un gruppo di 25 civili, tra cui sei bambini, era riuscito a uscire dall’acciaieria di Azovstal, dove sono bloccati centinaia di soldati e civili ucraini.

L’immagine satellitare dell’area dove sorge l’Avozstal (Afp/Satellite image ©2022 Maxar Technologies)

La Luiss comunica che l’accordo di collaborazione con Eni per la realizzazione dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale, affidato dall’Ateneo al professor Alessandro Orsini, è giunto a scadenza da circa due mesi e non sarà rinnovato. Per questa ragione, i canali di comunicazione dell’Osservatorio, incluso il sito internet «sicurezza internazionale», da oggi non sono più attivi.

Le forze aeree russe hanno colpito oggi posti di comando, aree di equipaggiamento militare e depositi di munizioni e carburante in Ucraina, uccidendo «oltre 200 nazionalisti». Così il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov, citato dalla Tass . Distrutti anche 23 veicoli blindati.

Un aereo da ricognizione russo ha violato lo spazio aereo svedese. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Stoccolma. La Svezia sta valutando la possibilità di candidarsi a entrare nella Nato alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina. «Prendiamo la cosa seriamente, lo facciamo sempre. Ma non la facciamo diventare più grande di quello che è», ha detto un portavoce delle forze armate svedesi. «È totalmente inaccettabile violare lo spazio aereo svedese», ha commentato il ministro della Difesa, Peter Hultqvist . «Questa azione è non professionale e molto inappropriata data la situazione generale della sicurezza. La sovranità svedese deve sempre essere rispettata».

Un cittadino danese di 25 anni è rimasto ucciso, martedì scorso, in Ucraina. A renderlo noto è stata la famiglia, secondo quanto riporta un comunicato del ministero degli Esteri danese. Il giovane, secondo TV2 , combatteva con le forze ucraine e faceva parte di un gruppo di 8 soldati impegnati nei combattimenti a Mykolaiv. Sei di loro sarebbero morti.

«Per quanto riguarda l’evacuazione di civili e militari feriti da Azovstal, stanotte i russi hanno continuato ad attaccare con l’artiglieria lo stabilimento, causando nuovi crolli e nuove distruzioni». Così in un video Sviatoslav Palamar , vice del comandante reggimento ucraino Azov. «Il cessate il fuoco, che sarebbe dovuto iniziare alle ore 6 è iniziato soltanto alle ore 11 ed è vero, a ora entrambe le parti rispettano cessate il fuoco». Dalle 6 del mattino «abbiamo aspettato la colonna di evacuazione che è arrivata solo alle 18.25. Alle ore 19.40 abbiamo consegnato nel posto pattuito 20 civili estratti dalle macerie, donne e bambini, e speriamo che queste persone verranno portate a Zaporizhzhia sul territorio controllato dall’Ucraina».

Originari della Buriazia, regione al confine tra Mongolia e Siberia, i «Buriati» sono indicati da molti testimoni come i responsabili di saccheggi, stupri, torture. Il racconto di Marta Serafini.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha discusso oggi con il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres , degli ultimi sviluppi nel conflitto in Ucraina. Secondo quanto riferito dalla presidenza turca, Erdogan ha dichiarato che Ankara «è pronta a fornire sostegno alle Nazioni unite per il gruppo di contatto umanitario, le evacuazioni e gli aiuti umanitari». La Turchia «continuerà a incoraggiare sia Ucraina sia Russia ad agire con moderazione e per la riconciliazione - ha aggiunto il presidente turco - e porterà avanti con determinazione e sincerità i propri sforzi per risolvere la crisi e riportare la pace». Da parte sua, Guterres ha riferito a Erdogan dei suoi incontri dei giorni scorsi con i presidenti di Russia e Ucraina.

Le truppe russe stanno gradualmente aumentando l’intensità della loro offensiva nell’est dell’Ucraina. Ad annunciarlo un portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzyanyk, come riporta la Bbc . «Stiamo vedendo segnali che la Russia sta anche potenziando il suo raggruppamento nella zona operativa orientale e ora sta aumentando il suo desiderio di impadronirsi di quanto più territorio ucraino possibile», ha affermato, aggiungendo che ci sono «segnali che l’aggressore stia preparando un’attivazione militare di azioni militari ancora più grande».

(Marta Serafini, inviata a Odessa) Confermato attacco all’aeroporto internazionale di Odessa non attivo per voli civili, ma la cui pista di nuova realizzazione è stata danneggiata. Testimoni parlano di esplosioni in centro e a Čornomors’k verso sud e verso il ponte di Zatoka che collega Odessa alla Romania, già bombardato e distrutto nei giorni scorsi dai raid russi con il chiaro intento di tagliare i rifornimenti di mezzi e armi e al fronte Sud.

L’esercito ucraino ha affermato che gli aerei russi continuano a lanciare attacchi sulla città assediata di Mariupol, concentrandosi sulle acciaierie Azovstal dove si rifugiano truppe e civili. In un post su Facebook, lo Stato maggiore delle forze armate ha anche affermato che l’esercito ucraino ha ripreso il controllo di quattro insediamenti nella regione di Kharkiv. Qui il punto militare di oggi.

È arrivata a Kiev la Missione Safe Passage di Mediterranea Saving Humans : si tratta del primo convoglio della società civile italiana, con aiuti umanitari per la popolazione ucraina, a riuscire ad arrivare nella capitale dopo l’attacco missilistico di giovedì sera. Secondo quanto si legge in un comunicato, i volontari dell’organizzazione di soccorso, attiva in mare come in terra a salvaguardia della vita umana e dei diritti delle persone, hanno subito iniziato le operazioni di scarico di oltre 5 tonnellate e mezzo di farmaci essenziali, cibo e altri generi di prima necessità che sono stati raccolti dal Comune di Bologna per la città gemellata di Kharkiv.

La vicepremier ucraina, Irina Vereshchuk, ha annunciato oggi la liberazione di 14 cittadini ucraini, 7 civili e 7 militari, nel quadro di uno scambio di prigionieri concordato con la Russia. Tra i 14 liberati c’è anche una militare ucraina al quinto mese di gravidanza. «Oggi abbiamo scambiato prigionieri. Abbiamo portato a casa 14 dei nostri», ha annunciato su Telegram. Uno scambio «speciale», ha commentato, «perché una delle militari è al quinto mese di gravidanza». Vereshchuk ha — poi — accusato la Russia della detenzione di un migliaio di civili ucraini, metà dei quali donne, e 700 soldati. Giovedì scorso è stato concordato un nuovo scambio con la liberazione di 45 ucraini. «Hanno arrestato un migliaio di persone. La metà di loro sono donne. Lo ripeto più volte perché la Russia mi ascolti: non scambieremo personale militare con civili. È vietato dalle Convenzioni di Ginevra».

Il presidente ucraino Zelensky ha sentito il presidente della Confederazione Elvetica e Consigliere Federale Ignazio Cassis, con il quale ha parlato degli «aiuti umanitari dalla Svizzera» e «discusso dei preparativi per la conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina e del ruolo di mediazione della Svizzera per fornire servizi consolari agli ucraini in Russia». Lo comunica su Twitter lo stesso Zelensky.

Le mogli e le fidanzate di chi è rimasto a difendere Mariupol e il Sud-Est dell’Ucraina sono molto unite tra loro. «I nostri mariti sono bloccati lì, senza alcuna possibilità di uscire, come anche i civili. Hanno bisogno di essere evacuati. Noi come mogli e fidanzate di tutti questi militari ci siamo unite e vogliamo insieme fare appelli per la loro evacuazione, anche all’Onu», dice Margherita, di 32 anni. Il suo fidanzato, che sta per compierne 37, è asserragliato nelle acciaierie Azovstal, insieme agli ultimi difensori di Mariupol. Si chiama Viktor, che nonostante «sia un nome piuttosto comune in Ucraina, per me è un segno che deve per forza ottenere la vittoria», osserva la fidanzata, che con gli occhi che le brillano ripete più volte che per lei «è un Supereroe». «Ci sentiamo al telefono più o meno una volta alla settimana, ma parlare è molto difficile. Quando mi chiama, cerca di rassicurarmi, mi dice che va tutto bene, ma tramite il marito di mia sorella ho scoperto che Viktor è stato anche ferito e che a volte bevono l’acqua dei caloriferi zuccherata, perché gli manca il cibo. Sono molto preoccupata e allo stesso tempo tanto orgogliosa di lui», dice Margherita.

Un gruppo di 25 civili ha lasciato l’acciaieria di Azovstal a Mariupol, come conferma l’agenzia stampa russa Tass . Tra loro vi sarebbero sei minori di 14 anni. Pesantemente bombardata dai russi, la grande acciaieria è l’ultimo baluardo della resistenza ucraina a Mariupol. Oltre ai difensori della città, molti civili si erano nascosti nei bunker sotterranei dell’impianto.

Il presidente ucraino ha avuto un colloquio con il premier britannico Boris Johnson. A renderlo noto lo stesso Zelensky attraverso Twitter. «Mi tengo in contatto con Boris Johnson . (Abbiamo) Parlato della situazione sul campo di battaglia e nella città bloccata di Mariupol. (Abbiamo) Discusso del sostegno difensivo all’Ucraina e degli sforzi diplomatici necessari per raggiungere la pace», ha scritto Zelensky.

(dall’inviata Marta Serafini) Tre missili balistici hanno colpito la zona occidentale di Odessa . Esplosioni anche in centro. Si tratta, forse, di droni abbattuti. A seguito di un attacco missilistico nella regione, la pista dell’aeroporto di Odessa è stata danneggiata. «Il suo ulteriore utilizzo è impossibile», dichiara Natalia Humeniuk, capo del Centro stampa delle forze di difesa meridionali. Le esplosioni sono state udite subito dopo che le sirene dei raid aerei hanno suonato in tutta la città.

Il vice premier ucraino, Irina Vereshchuk, ha annunciato un nuovo scambio di prigionieri con i russi. Secondo quanto la stessa Vereshchuk ha scritto sui social, «14 ucraini, 7 militari e 7 civili, tra cui una donna incinta, stanno tornando a casa».

Il Primo canale russo ha mostrato una simulazione della distruzione che le armi atomiche potrebbero causare sulle città europee. Mosca ribadisce di non volere una guerra nucleare, ma la retorica russa ha ormai inquadrato quella in Ucraina come una battaglia nella più vasta guerra tra Russia e Occidente.

La Cnn riferisce che dalla regione di Kherson nel sud dell'Ucraina, sotto l'occupazione russa, è emerso il video che mostra una statua dell'ex leader sovietico Vladimir Lenin che viene reinstallata nella città di Nova Kakhovka (come era stato già fatto qualche giorno fa a Henichesk). Le immagini mostrano la statua del rivoluzionario russo e primo leader dell'Unione Sovietica mentre viene trasportata su un camion attraverso la città, mentre in una foto successiva la statua viene issata su un piedistallo davanti al palazzo del consiglio comunale. «Mentre l'Ucraina è la prima al mondo a introdurre i passaporti elettronici, gli "orchi" stanno restaurando il monumento di Lenin a Nova Kakhovka temporaneamente occupata», ha detto Mykhailo Fedorov, vice primo ministro, in un post di Telegram. Le statue di Vladimir Lenin erano un segno distintivo di paesi e città dell'Unione Sovietica, ma molte sono state rimosse dalle località ucraine negli ultimi anni a causa del deterioramento delle relazioni con la Russia.

«Sono tre gli strumenti che possono fermare la Federazione Russia». Lo ha detto il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, in un'intervista a Rai News 24. «Il primo, sanzioni forti, soprattutto nel settore energetico. Il secondo, aumentare le forniture militari all'Ucraina, armi necessarie qui adesso, anche per impedire alla Russia di entrare in Europa con le sue mire espansionistiche. Terzo, creare un'immagine completamente negativa della Russia per distruggere il lobbismo residuale russo che ancora c'è in alcuni paesi europei», ha spiegato.

L’attrice Angelina Jolie è, a sorpresa, in visita in Ucraina. Come riporta il Daily Mail , la star di Hollywood è stata vista in un bar di Leopoli, nell’Ovest del Paese. Il sito della testata britannica ha pubblica anche il video dell’attrice vestita con abiti sportivi. «Niente di speciale. Solo Leopoli. Sono andata solo a prendere un caffè. Solo Angelina Jolie», ha scritto in ucraino Maya Pidhorodetska su Facebook diffondendo le immagini di Jolie al bar, poi rilanciate dal Daily Mail .

Quasi tutti gli edifici della tentacolare acciaieria Azovstal, l’ultima roccaforte ucraina a Mariupol, sono stati distrutti: lo mostrano nuove immagini satellitari di Maxar Technologies pubblicate dalle Cnn. Ci sono grandi buchi nei tetti, segno rivelatore di un attacco militare, di cui alcuni completamente crollati e alcuni edifici ridotti in macerie. Molti degli edifici residenziali e governativi direttamente a est dell’impianto sono stati completamente distrutti. Non è chiaro dalle immagini satellitari scattate ieri - scrive la Cnn - se siano state distrutte anche strutture sotterranee dove si rifugiano soldati e civili ucraini.

La Russia lascerà la Stazione Spaziale Internazionale a causa delle sanzioni imposte per l’invasione dell’Ucraina. «La decisione è già stata presa, non siamo obbligati a parlarne pubblicamente», ha detto il direttore generale Dmitry Rogozin in un’intervista riportata dall’agenzia Bloomberg citando la Tass e Ria Novosti. «Posso dire solo questo: in linea con i nostri obblighi informeremo i nostri partner della fine del nostro lavoro sull’Iss con un anno di anticipo», ha aggiunto.

Un funzionario del ministero degli Esteri russo, Vladimir Yermakov, ha chiarito che la Russia non vuole una guerra nucleare, e che anzi Mosca ritenga che i rischi di un confronto di questo tipo debba essere tenuto al minimo. Yermakov — a capo del programma sulla non proliferazione nucleare del ministero degli Esteri russo — ha detto che «tutte le potenze nucleari devono attenersi alle logiche descritte nei documenti redatti per evitare l’utilizzo di armi atomiche nei conflitti. Il 27 febbraio scorso, tre giorni dopo l’avvio dell’invasione, il presidente russo Vladimir Putin, aveva ordinato di mettere in stato di allerta il sistema di deterrenza nucleare. Durante un incontro con il ministro della Difesa Shoigu al Cremlino, Putin aveva detto che «i Paesi occidentali non stanno soltanto imponendoci sanzioni ostili, ma leader di grandi Paesi della Nato stanno facendo affermazioni aggressive nei confronti della Russia. Per questo ordino di mettere in allerta il sistema di deterrenza. Le conseguenze», ha detto, «saranno come non si sono mai viste nella storia». Il cambiamento di stato di allerta — mai revocato — non significa che Mosca intenda utilizzare le armi atomiche. La mossa rende sicuramente più rapido l’utilizzo delle armi atomiche da parte del Paese che ha l’arsenale nucleare più grande al mondo — anche se Mosca sa che la Nato ha abbastanza armi atomiche per distruggerla, in caso di utilizzo.

Nella sua prima telefonata al presidente ucraino dopo la vittoria alle elezioni, il presidente francese Emmanuel Macron ha reiterato la volontà della Francia di lavorare al fianco dell’Ucraina — e ha promesso di «rafforzare» l’aiuto militare e umanitario a favore di Kiev. Nel corso della telefonata, durata un’ora secondo fonti dell’Eliseo, Macron ha ribadito a Zelensky «la sua volontà di agire attivamente nel suo secondo mandato presidenziale per ristabilire la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, mantenendo sempre uno stretto coordinamento con i partner europei e gli alleati». Il presidente francese si è detto ancora una volta molto preoccupato per «il proseguimento dei bombardamenti russi sulle città ucraine, in particolare quello di giovedì a Kiev durante la visita del segretario generale delle Nazioni Unite e del primo ministro bulgaro». L’Eliseo ha anche ribadito la «forte preoccupazione» per «la situazione insopportabile di Mariupol, nonostante i ripetuti appelli al presidente russo a rispettare il diritto internazionale umanitario». Non ci sono notizie di telefonate tra Macron e Putin, negli ultimi giorni: prima delle elezioni, in una intervista al Corriere, Macron aveva detto: «Dovremo continuare a parlare a Vladimir Putin. Sia io sia Mario (Draghi, ndr) non abbiamo più parlato con lui dopo le scene di Bucha. Siamo rimasti tutti attoniti, sopraffatti. Semplicemente, ho parlato a Vladimir Putin ogni volta che Zelensky me l’ha chiesto. Non bisogna dimenticare che il presidente ucraino vuole questo contatto. È in questo contesto che il nostro ruolo è utile».

La Russia continua a rifiutare le proposte ucraine di un corridoio umanitario per l’evacuazione dei civili da Mariupol. Lo ha dichiarato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, citato dal Kyiv Independent. «Per loro ha valore simbolico distruggere Mariupol e i combattenti del reggimento Azov», ha detto Podolyak.

Il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ha affermato che il presidente russo potrebbe utilizzare la parata del giorno della vittoria della Russia il 9 maggio per annunciare la mobilitazione di massa delle sue riserve per un’ultima spinta in Ucraina. Una fonte militare russa ha detto al Telegraph che i militari sono indignati per il fallimento del blitz su Kiev. All’inizio di questa settimana, si diceva che l’esercito russo fosse furioso perché Putin aveva ridimensionato l’invasione dell’Ucraina e avesse chiesto una nuova escalation del conflitto. Escalation che potrebbe partire proprio il 9 maggio: Wallace ha spiegato che Putin potrebbe dichiarare una nuova guerra contro i «nazisti» del mondo alla parata nel giorno in cui Mosca celebra la fine del coinvolgimento della Russia nella seconda guerra mondiale.

Washington sta usando il governo di Kiev come «materiale di consumo usa e getta» per contrastare la Russia. Lo ha affermato in un’intervista all’agenzia Tass il direttore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo, Vladimir Yermakov. «Da parte degli Stati Uniti vediamo solo un continuo aumento dell’isteria anti-russa e tentativi di utilizzare il regime di Kiev come materiale di consumo usa e getta nell’attuazione delle aspirazioni americane più sconsiderate», ha affermato il diplomatico russo.

Una fossa con i corpi di tre uomini torturati, imbavagliati e uccisi con un colpo al capo è stata trovata nel bosco vicino al villaggio di Myrotske, nel distretto di Bucha, regione di Kiev. Lo ha scritto la polizia di Kiev su Facebook citata da Ukrinform. «Le vittime sono state torturate a lungo; ferite di proiettili sono state trovate negli arti. I tre uomini sono stati finiti con colpi di arma da fuoco a un orecchio. Questa è un’altra fossa comune scavata dai soldati russi nel distretto di Bucha, dove più di mille cittadini sono stati uccisi e torturati», ha detto il capo della polizia della regione di Kyiv Andriy Nebytov.

Sono 104.577 le persone arrivate dall’Ucraina finora in Italia: di queste 54.112 sono donne, 13.426 uomini e 37.039 minori. Lo riporta il Viminale precisando che rispetto a ieri l’incremento è di 623 ingressi nel territorio nazionale: le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.

Il ministro dell’Informazione ucraino Oleksandr Tkachenko ha lanciato l’allarme sulle fake news diffuse dalla Russia. «Quando è cominciata la guerra, i canali di propaganda russa come Primo Canale, Ntv e altri hanno cambiato i loro palinsesti per dedicarsi interamente alle news. Ricevono molti soldi per diffondere disinformazione, non solo in Russia ma anche attraverso l’Europa. Questo è pericoloso perché la disinformazione diffonde il caos in Europa», ha spiegato, aggiungendo di aver chiesto «ai colleghi europei di sanzionare questi canali che ancora trasmettono sulle piattaforme satellitari». Ai ministri della Cultura e dell’Informazione dell’Ue «con cui ho avuto la fortuna di parlare 3 volte», «abbiamo proposto, al contrario, di aiutare ad aumentare la capacità di diffusione dei canali in lingua ucraina e anche i canali in lingua russa che siano liberi», ha aggiunto il ministro.

Sei oligarchi russi sono morti negli ultimi tre mesi in circostanze sospette. Nelle indagini vengono trattati come casi di suicidio, o di omicidio-suicidio quando sono rimasti coinvolti anche i loro familiari. Ma solleva più di una domanda questa strage di magnati e super ricchi durante la guerra in Ucraina, con le nuove sanzioni occidentali che minacciano i loro patrimoni e la loro fedeltà a Vladimir Putin (qui l’approfondimento di Alessandra Muglia).

Aerei militari ucraini hanno colpito un villaggio nella regione russa di Bryansk, in Russia. Due missili hanno colpito l’abitato, ha riferito l’agenzia Tass citando il governatore della regione Alexander Bogomaz. «Stamane un aereo delle forze armate ucraine è stato scoperto dai sistemi di difesa aerea russi. Nell’operazione per impedire l’ingresso in territorio russo, due missili hanno colpito il villaggio di Zhecha nel distretto di Starodubsky», ha affermato, sottolineando che non ci sono vittime.

Il comandante della 36esima brigata marina ucraina Sergiy Volynsky (Volyn), ha fatto un appello diretto al presidente turco Recep Tayyip Erdogan su Haberturk Tv affinché applichi per loro la procedura di «estrazione» e li porti in Turchia. Lo riporta l’Ukrainska Pravda. «Gentile signor presidente Erdogan - ha detto Volyn - mi rivolgo a lei. Abbiamo 600 militari feriti che hanno un disperato bisogno di aiuto. Abbiamo con noi civili che sono stati feriti. Abbiamo anche centinaia di civili e 60 bambini che cercano sicurezza con noi nella struttura. Il più piccolo ha 4 mesi. Faccio ora appello al popolo turco, al Presidente affinché applichi a noi la procedura di estrazione, a fare tutto il possibile per portare la guarnigione di Mariupol in Turchia, a portarci via dall’Azovstal con garanzie di sicurezza da parte turca. Contiamo molto sul vostro aiuto». Il comandante ha aggiunto che la situazione nell’acciaieria di Azovstal è molto difficile, i combattimenti non si sono mai fermati. L’esercito russo utilizza quotidianamente attacchi aerei, vari sistemi di artiglieria da basi terrestri e navali, effettuano operazioni d’assalto con l’aiuto di carri armati, veicoli da combattimento di fanteria e grandi gruppi di terra.

Le forze russe hanno sparato su due bus per l’evacuazione di civili a Popasna: la conferma arriva dal sindaco della città del Lugansk, Mykola Khanatov, rilanciato dal Kyiv Independent. Non ci sono ancora notizie su eventuali vittime.

Un caccia ucraino ha colpito oggi con 2 missili un villaggio russo nel distretto di Starodubsky, nella regione di Bryansk al confine con l’Ucraina: l’onda d’urto ha danneggiato impianti usati per il carico di petrolio. Lo ha detto il governatore della regione, Alexander Bogomaz, riporta la Tass. Non ci sono vittime o feriti. «Oggi alle 6:50 (le 5:50 in Italia), i sistemi di difesa aerea russi hanno individuato un aereo da combattimento ucraino. Mentre erano in corso misure per impedire all’obiettivo di entrare in territorio russo, 2 proiettili hanno colpito l’insediamento di Zhecha nel distretto di Starodubsky», ha detto Bogomaz.

Secondo il governatore ucraino del Lugansk, Sergiy Haidai, le località di Rubizhne e Popasna sono sotto il fuoco costante dell’artiglieria russa.

Un mezzo della polizia che consegnava forniture mediche a un ospedale è stato centrato da colpi di mortaio a Severodonetsk. Anche un’auto di volontari è stata colpita dal fuoco dei soldati russi. Per il momento non si hanno notizie di feriti o vittime.

Due scuole sono state danneggiate a Severodonetsk. A Lysychansk due soccorritori sono stati ricoverati per ferite da schegge e un settantenne è morto nel vicino villaggio di Loskutivka.

Le forze russe, secondo quanto denunciato dalle autorità ucraine, hanno già rubato «diverse centinaia di migliaia di tonnellate di grano» dalle aree ucraine occupate. A dirlo è il vice ministro dell’Agricoltura ucraino, Taras Vysotskiy, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters. Secondo Vysotskiy, gran parte delle 1,5 milioni di tonnellate di grano nei granai che si trovano nei territori occupati potrebbero essere sottratte dalla Russia.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dato, nelle scorse ore, un’intervista di importanza capitale, negli equilibri della guerra. Anzitutto per l’agenzia a cui ha deciso di concederla: Xinhua, cioè l’agenzia di stampa di Stato cinese. E non è un caso dunque che le sue parole — scelte con l’abilità che il mondo riconosce al capo della diplomazia di Mosca — siano perfettamente calibrate per il suo pubblico. Eccole.

- La revoca delle sanzioni contro la Russia, ha detto, fa parte dei «difficili» negoziati di pace tra Mosca e Kiev. In precedenza il presidente ucraino, Zelensky, aveva detto che le sanzioni non potevano far parte dei negoziati. Pechino ha sempre definito «illegali» le sanzioni varate dall’Occidente contro Mosca; Lavrov ha ringraziato la Cina per la sua posizione «equilibrata».

- «L’agenda dei negoziati», oltre alle sanzioni, comprende i temi «della denazificazione, del riconoscimento di nuove realtà geopolitiche, la protezione della popolazione russofona». Lavrov riconosce comunque che i negoziati «non stanno andando bene». — Parlando con Al Arabiya, Lavrov ha anche ribadito che ogni invio di armi dall’Occidente rappresenta, per Mosca, «un obiettivo legittimo». — Prima l’Occidente riconosce i nuovi equilibri geopolitici mondiali, meglio è: «La nostra operazione militare speciale in Ucraina contribuisce al processo di liberazione del mondo dall’oppressione dell’Occidente neocoloniale, mescolata in modo pesante con il razzismo e il complesso dell’esclusione» di chi non rientra in questo quadro. - Dando apertamente sostegno al regime di Kiev, i Paesi della Nato stanno facendo tutto ciò che è in loro potere per impedire il completamento della nostra operazione con modalità diplomatiche e politiche», ha detto a Lavov. «Se gli Stati Uniti e la Nato sono davvero interessati a porre fine alla crisi ucraina, dovrebbero anzitutto cambiare idea e smettere di fornire armi e munizioni a Kiev».

Il capo dell’amministrazione militare di Popasna, in Ucraina, ha comunicato di aver perso i contatti con gli autisti di due autobus che stavano portando in salvo decine di persone dalla città, e ha detto che i mezzi sono «finiti sotto il fuoco nemico».

«Ieri abbiamo evacuato 31 persone da Popasna — ha detto Nikolay Khanatov — ma ce ne erano ancora molte altre, per questo abbiamo inviato altri due autobus in città. Si sa che hanno raggiunto il villaggio e sono finiti sotto il fuoco nemico. Non siamo in grado di comunicare con le persone a bordo». Nelle scorse settimane, le truppe di Mosca sono state accusate di aver colpito civili in fuga dalle zone di guerra in diverse occasioni: la più tragica è stata l’attacco alla stazione di Kramatorsk, dove sono morte oltre 50 persone.

L’Unione europea sta cercando di rimpiazzare — il prima possibile — la Russia come fornitore di gas, per cancellare quella che con gli anni era diventata una dipendenza la cui pericolosità è ora evidente. Di fronte a questo scenario strategico, in Russia crescono le voci di chi chiede di non aspettare che l’Ue abbia stretto contratti in grado di consentirle di «staccare» il gas russo — ma di lasciarla, sostanzialmente, «al freddo». La più alta tra queste voci è quella del presidente della Duma, Vyacheslav Volodin. «L’Unione Europea è abituata a vivere a spese degli altri, prima a spese delle colonie e ora della Russia, che deve tenerli caldi», afferma Volodin, «e cinicamente ci dicono: “In sette anni abbandoneremo il gas russo». Abbiamo la risposta giusta: perché attendere?. Se rifiutate le relazioni strategiche, vivete senza la Russia per almeno un anno». Tre note: - La retorica che rievoca il passato colonialista dell’Europa è ormai onnipervasiva, in Russia: in poche ore, a rinfocolarla sono arrivati Volodin e Lavrov; - dire che l’Europa viva «a spese della Russia» è, nella migliore delle ipotesi, largamente impreciso, visto che l’Europa versa 1 miliardo di euro al giorno nelle casse di Mosca per il gas e il petrolio, e la Russia ha raddoppiato gli introiti derivanti dalla vendita loro vendita dall’inizio della guerra; - Volodin non chiarisce le conseguenze che ci sarebbero per la Russia, di fronte a uno stop improvviso a un flusso di cassa così imponente.

«Un campo di concentramento russo, tra le rovine». Vlodymyr Zelensky — come raccontato nello straordinario pezzo di Simon Shuster — Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di cercare di distruggere il Donbass e tutti coloro che vi abitano. «I continui e brutali bombardamenti, i continui attacchi russi alle infrastrutture e alle aree residenziali, mostrano che la Russia vuole svuotare questo territorio da tutte le persone. Pertanto, la difesa della nostra terra, la difesa del nostro popolo, è letteralmente una lotta per la vita», ha detto nel suo discorso video notturno alla nazione. «Se gli invasori russi sono in grado di realizzare i loro piani anche parzialmente, allora hanno abbastanza artiglieria e aerei per ridurre l’intero Donbass in macerie. Come hanno fatto con Mariupol», ha aggiunto, descrivendo quest’ultima come un «campo di concentramento russo tra le rovine»..

C’è un altro ministero della Difesa occidentale che, ogni mattina, aggiorna il mondo sull’andamento delle operazioni sul campo in Ucraina - e lo fa con parole cui prestare sempre grande attenzione: è quello britannico. Nel suo «update» di oggi, i punti sono tre: - La Russia, scrive la Difesa di Londra, «spera» — e non è un termine scelto a caso — di correggere gli errori che hanno finora limitato l’invasione, concentrando geograficamente le truppe, accorciando le linee di rifornimento e semplificando le catene di comando e controllo; - le sfide per Mosca, però, rimangono molte e notevoli: «È stata obbligata a fondere e rimescolare unità» che la resistenza ucraina ha ridotto numericamente, e «con un morale indebolito» dal fallimento dell’avanzata sul Nord Est del Paese; - restano poi - continua Londra — problemi di coordinamento tattico, a partire da carenze di abilità a livello di unità e dal carente supporto aereo.

In una nuova escalation di toni, nella giornata di ieri, il Dipartimento della Difesa statunitense ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di aver agito con «brutalità e depravazione», nell’invasione dell’Ucraina. «È difficile», ha detto, «dare peso alle giustificazioni addotte da Putin quando si vede quello che il suo esercito sta facendo in UCraina — gli innocenti uccisi, persone giustiziate con un colpo alla nuca e le mani legate dietro la schiena, donne incinta massacrate, ospedali bombardati. Mi chiedo come qualcuno che ha una qualsiasi forma di moralità possa fare una cosa simile», ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby. Nella giornata di oggi, l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, ha definito le parole del Pentagono «offensive e inaccettabili». «È sorprendente che tesi così provocatorie provengano da un ex militare che è ben consapevole del significato delle parole», ha detto Antonov. «Qui è diventata la norma che i funzionari dell’amministrazione basino i loro giudizi sulle oscene menzogne delle autorità ucraine. Allo stesso tempo, non vogliono notare gli innumerevoli crimini del regime di Kiev», ha detto Antonov, osservando che gli Stati Uniti «continuano a inviare armi in Ucraina». Secondo Antonov, l’obiettivo prioritario del portavoce del Pentagono e dei suoi colleghi è generare entrate aggiuntive per il complesso militare-industriale statunitense e ripulire i loro magazzini dalle armi obsolete. Quindi, conclude il diplomatico, si ha la sensazione che «le autorità statunitensi non siano interessate a un cessate il fuoco».

(Gianluca Mercuri ) Dopo aver promesso altri 33 miliardi di dollari agli ucraini, di cui 20 in armamenti, il presidente Usa chiede al Congresso di sbrigarsi ad approvare il maxi-finanziamento. Al tempo stesso, gli americani premono sui principali alleati, Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia, perché facciano di più. Rivela Giuseppe Sarcina che «a Washington circola la simulazione più semplice: un contributo in rapporto al Pil . Bene, per l’Italia il conto viene circa 3 miliardi di dollari: una cifra difficilmente sostenibile dal punto di vista economico, senza contare le divisioni politiche interne alla coalizione guidata da Mario Draghi». Draghi ne parlerà direttamente con Biden il 10 maggio. Quanto alle divisioni politiche interne, il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte, intervistato da Emanuele Buzzi, conferma il no all’invio di armi «letali» e non strettamente difensive: «Per intenderci, non siamo favorevoli all’invio di carri armati» (qui l’intervista integrale all’ex presidente del Consiglio).

(Gianluca Mercuri ) Sul fronte orientale e meridionale, dunque, i russi vanno piano: due chilometri al giorno secondo gli americani. A Est, scrivono Marinelli&Olimpio nel loro punto militare, «continuano ad attaccare e martellare per prendere il controllo dell’intero Donbass, ma non sono riusciti ad avanzare in modo significativo». A Dud trovano ancora più ostacoli, per i sabotaggi alle linee di comunicazione. Ma quali sono gli obiettivi russi? Capirlo è complicato perché cambiano spesso. Opzione A: «Grande manovra a tenaglia» fino a Dnipro e ritiro ucraino. Opzione B: conquista totale del Donbass. Ma non è detto che Putin si accontenti: c’è ancora il rischio che punti all’intera fascia costiera, alla creazione di un corridoio tra Crimea e Donbass, alla Transnistria, repubblica autonoma al confine con la Moldavia. Paese che preferisce chiamarsi Moldova, con la pronuncia romena, e a cui ieri Lavrov ha mandato un messaggio sinistro: «La Moldavia dovrebbe preoccuparsi per il suo futuro. Perché la stanno attirando nella Nato...».

Come mai la battaglia per il Donbass procede più a rilento di quanto gli osservatori si aspettassero? A fornire una risposta — decisiva — è un alto funzionario della Difesa degli Stati Uniti, che attribuisce ancora una volta il merito alla capacità di resistenza, al di là di ogni previsione, dell’esercito ucraino. «Riteniamo che a causa di questi progressi lenti e irregolari, senza avere perfetta conoscenza di ogni aspetto del piano russo, i russi siano in ritardo rispetto a ciò che stavano cercando di realizzare nel Donbass - di diversi giorni». Mentre le truppe cercano di spostarsi a nord fuori Mariupol in modo da poter avanzare sulle forze ucraine da sud, i loro progressi sono stati «lenti e irregolari, e certamente non decisivi in nessun caso», ha affermato il funzionario. La variabile-tempo è decisiva: se l’esercito ucraino riuscisse a rallentare l’avanzata russa ancora per qualche giorno, potrebbero arrivare sul campo le armi inviate dall’Occidente — e la battaglia per il Donbass si svolgerebbe, dunque, con una disparità di mezzi decisamente più ridotta tra gli eserciti ucraino e russo.

I paesi della Nato «stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione speciale russa in Ucraina mediante accordi politici»: lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in una intervista all’agenzia di stampa Xinhua, ripresa dalla Tass. «Stiamo assistendo alla manifestazione del classico doppio standard e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale in questo momento. Esprimendo pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i paesi della Nato stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione attraverso il raggiungimento di accordi politici», ha affermato il ministro russo.

Le forze russe, all’alba di questa mattina, mantengono la loro pressione sulle regioni orientali e meridionali dell’Ucraina, in particolare intorno a Kharkiv nel nord-est, dove stanno cercando a tutti i costi di aumentare il loro controllo, nonostante, secondo Kiev, alcune battute d’arresto sul campo. Violente esplosioni sono state udite durante la notte a Kharkiv, la seconda città più grande del Paese, martellata da settimane dall’artiglieria russa. Ieri, secondo l’amministrazione militare regionale di Kharkiv, questi bombardamenti hanno provocato almeno un morto e diversi feriti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riconosciuto che la situazione nel nordest, dove le forze russe stanno nuovamente concentrando la loro offensiva, è «difficile». «Ma il nostro esercito sta ottenendo un successo tattico», ha detto.

Le forze ucraine hanno respinto 14 attacchi nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Lo riporta il Kiev Independent. Secondo le forze armate ucraine, «la Russia ha perso 11 carri armati, 7 pezzi di artiglieria, 27 corazzate, un veicolo da combattimento e altri 14 veicoli negli oblast di Donetsk e Luhansk».

Almeno sei uomini d’affari russi sono morti per apparente suicidio negli ultimi tre mesi, alcuni dei quali con le loro famiglie. Lo riporta Cnn secondo la quale quattro dei sei decessi sono associati a Gazprom o una delle sua controllate. Fra i morti c’è anche Sergey Protosenya, ex presidente di Novotek, trovato senza vita in Spagna insieme alla moglie e alla figlia in quello che in un primo momento è stato indicato come un omicidio-suicidio. “Mio padre non lo avrebbe mai fatto, amava mia madre e mia sorella, sono stati tutti uccisi da qualcun altro”: è la convinzione del figlio Fedor.

«Mio marito è morto in Ucraina. Era partito con il desiderio di aiutare le persone, aveva sempre sentito che quella era la sua missione principale nella vita. Sognava di fare il poliziotto o il p ompiere»: Brittany Cancel è la vedova di Willy Joseph Cancel, 22 anni, morto in combattimento il 26 aprile in Ucraina, arruolato da una società di contractor per supportare le forze di Kiev contro l’offensiva russa. La storia di questo ragazzo, che lascia un figlio di 7 mesi e una moglie giovanissima, ha commosso l’America ed è stata raccontata in un ampio servizio dell’agenzia Ap, firmato dal giornalista Jonathan Drew. La notizia della sua morte è stata riferita ai media dai parenti più stretti e confermata dalla madre Rebecca Cabrera. Qui l’articolo completo di Paolo Foschi per il Corriere della Sera.

«Il sostegno della Nato all’Ucraina ostacola il raggiungimento di un accordo politico per porre fine al conflitto». Lo ha ribadito il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un’intervista alla cinese Xinhua, riportata dall’agenzia Tass.

Il presidente ucraino Volodomyr Zelensky ha ringraziato i paesi che hanno ripreso le operazioni diplomatiche a Kiev. «L’ambasciatrice del Regno Unito in Ucraina Melinda Simmons è tornata oggi a Kiev», ha spiegato nel suo discorso serale. «Attualmente nella capitale del nostro paese operano 27 missioni diplomatiche estere. E questo è un gesto di sostegno all’Ucraina estremamente importante, per il quale siamo grati a tutti loro», ha aggiunto. «Tali gesti, insieme a un forte sostegno difensivo, finanziario e politico da parte del mondo libero, significano che la necessità di porre fine alla guerra sta diventando sempre più evidente per la Russia. La sconfitta degli occupanti è inalterabile», ha detto Zelensky.

«Le sanzioni sul gas e sul petrolio saranno decisive. Prima le introduciamo, prima finisce la guerra»: Sergei Guriev, economista russo dissidente, ex consigliere del Cremlino, non ha dubbi. L’isolamento economico della Russia può portare alle fine dell’invasione dell’Ucraina dalle truppe di Mosca. Guriev, rifugiato a Parigi nel 2013 dopo aver preso pubblicamente posizione contro Putin, insegna a Sciences Po. Stefano Montefiori lo ha intervistato in esclusiva per il Corriere della Sera (qui l’articolo completo)

È slittato a oggi il colloquio tra il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, inizialmente previsto per venerdì. Lo ha riferito l’emittente televisiva francese BFMTv, citando una fonte all’Eliseo.

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