"Mandamento jonico", 29 condanne e 4 assoluzioni in appello - QuiCosenza.it

2022-04-19 09:15:33 By : Ms. Wendy Wang

Il procedimento, con rito abbreviato, è nato da un inchiesta della Dda reggina che nel luglio 2017 aveva portato all’arresto di 168 persone

REGGIO CALABRIA – Si è concluso con 29 condanne e 4 assoluzioni lo stralcio del processo “Mandamento Jonico” che si è celebrato con il rito abbreviato e che è nato da un inchiesta della Dda di Reggio Calabria che nel luglio 2017 aveva portato all’arresto di 168 persone. Si trattava di soggetti accusati di reati come associazione mafiosa, tentato omicidio, sequestro di persona, rapina, traffico di droga, trasferimento fraudolento di valori, rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio, truffa, frode nelle pubbliche forniture e turbata libertà degli incanti. Tutte accuse, queste, aggravate dalla finalità di agevolare l’organizzazione mafiosa.

La sentenza è arrivata nella tarda serata di ieri nell’aula bunker. La Corte d’Appello di Reggio Calabria, presieduta dal giudice Olga Tarzia, ha sostanzialmente confermato le condanne che erano state inflitte in primo grado rideterminando alcune pene. La pena più pesante, 25 anni e 2 mesi di carcere, è state inflitta a Francesco Cataldo. Antonio Cataldo, di 66 anni, invece, è stato condannato a 20 anni e 8 mesi di reclusione. Gli altri imputati sono stati condannati a pene che vanno dai 5 mesi e 10 giorni ai 14 anni di carcere inflitti a Rocco Morabito. Sono stati assolti, invece, l’avvocato Pino Mammoliti, Pasquale Barbaro, Giovanni Andrea Cuzzilla e Lorenzo Domenico Stelitano.

Le indagini dei carabinieri sulle cosche della Locride avevano consentito di ricostruire le dinamiche delle principali famiglie di ‘ndrangheta della provincia. Le motivazioni della sentenza saranno depositate dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria entro 90 giorni.

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Aldrovandi: “I bambini vanno protetti e allontanati dagli adulti che fanno loro del male o non impediscono che ciò accada. Anche se si tratta dei loro genitori”

VIBO VALENTIA – L’avvocato Elisabetta Aldrovandi presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, interviene a seguito della vicenda accaduta in un centro della provincia di Vibo, del nonno che avrebbe violentato la propria nipotina e parla di “ennesimo caso di violenza inaudita perpetrata in famiglia, quella famiglia che dovrebbe proteggere e che invece ha finto di non vedere quali violenze e abusi sessuali sarebbero stati compiuti dal nonno sulla nipotina, da quando la piccola aveva otto anni”.

“Per due anni l’uomo avrebbe violentato, minacciato e picchiato la nipote, lasciandole segni indelebili sul corpo e nella mente. La madre, a quanto pare, sapeva, ma solo dopo l’arresto del nonno (padre della donna) ha sporto denuncia. Soltanto il coraggio della maestra della piccola, che, intuendo che qualcosa non andava, l’ha indotta a parlare, ha fatto sì che si scoprisse tutto, e che il calvario vissuto dalla bimba avesse fine”.

“Ora, è auspicabile – dichiara Aldrovandi – non solo che si adottino misure adeguate a garantire che l’uomo non possa più avvicinarsi alla nipote, ma la bambina va preservata e protetta anche da quel nucleo familiare che, invece di proteggerla, avrebbe permesso il protrarsi, negli anni, delle violenze. Quando si parla di abusi su minori, al di là di chi commette materialmente quegli orrendi reati, vi sono adulti che hanno il dovere di proteggere e denunciare situazioni di violenza di cui i bambini sono vittime. E se non intervengono e quei bambini sono loro figli, la sospensione della responsabilità genitoriale è un provvedimento necessario, da adottare immediatamente. I bambini vanno protetti e allontanati dagli adulti che fanno loro del male o non impediscono che ciò accada. Anche se si tratta dei loro genitori“.

L’incidente si è verificato nel pomeriggio di ieri. Per estrarre i ragazzi dalla vettura sono intervenuti i vigili del fuoco

SCANDALE (KR) – Un altro incidente stradale si è verificato nel Crotonese. Intorno alle 15.20 una squadra dei Vigili del Fuoco è intervenuta sulla strada provinciale 23, tra Corazzo e Scandale dove un’auto, una Citroen Saxò, per cause in corso d’accertamento è finita fuori strada e si è capovolta.

Dentro la vettura cinque ragazzi residenti in zona. Quattro di loro sono stati immediatamente soccorsi e portati in ospedale con le autovetture di alcuni passanti mentre un quinto giovane, più grave, è stato affidato ai sanitari del 118 e portato in ospedale. I Vigili del Fuoco di Crotone intervenuti con due mezzi hanno messo in sicurezza l’auto che perdeva carburante dal motore e la zona circostante. Sempre ieri a Crotone un altro incidente stradale aveva provocato il ferimento di 4 ragazzi.

Sul posto c’era l’auto totalmente capovolta sul marciapiede dopo aver abbattuto un cartello pubblicitario. Dei tre feriti uno è stato portato in ospedale

CROTONE – Quattro giovani sono rimasti feriti, tre in maniera lieve, in un incidente avvenuto in via Falcone e Borsellino, a Crotone. Sul posto vi era una Fiat Panda totalmente capovolta sul marciapiede dopo aver abbattuto un cartello pubblicitario. Dei tre feriti uno è stato portato in ospedale dai sanitari.

Il pronto intervento della squadra dei vigili del fuoco ha permesso la messa in sicurezza dell’auto capovolta e della zona circostante, sul posto per i rilievi del caso la polizia locale.

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