Community Shield, l'analisi tattica della finale tra Liverpool e il Manchester City | L'Ultimo Uomo

2022-09-24 02:40:26 By : Mr. Ken wang

Soprattutto per quanto riguarda l’integrazione dei nuovi acquisti.

Da anni il Community Shield segna il ritorno della stagione calcistica europea e il primo match veramente sentito dopo la girandola di amichevoli estive. Questa volta poi, lo scontro tra il vincitore della FA Cup e il campione della Premier League, aveva in sé ancora più attesa, mettendo di nuovo in scena l’ormai classico confronto tra Jürgen Klopp e Pep Guardiola.

Non era però l’unico tema di interesse nello scontro tra Liverpool e Manchester City. Da una parte c’era la curiosità di vedere all’opera il tridente d’attacco senza Sadio Mané, passato in estate al Bayern Monaco, con l’inserimento al suo posto di Darwin Núñez, prelavato dal Benfica per 100 milioni di euro. Dall’altra era ancora maggiore l’attesa di vedere all’opera Erling Haaland, il fiore all’occhiello del mercato del City, arrivato per essere il nuovo punto di riferimento al centro dell’attacco di Guardiola e di cui si è già parlato molto (anche su queste pagine).

Il Liverpool attacca la fascia sinistra del City

Klopp ha scelto di rinunciare a Nunez, preferendo inserire Firmino al centro, con Luis Diaz sulla fascia sinistra nel suo canonico 4-3-3. Guardiola ha invece provato ad avvicinare in attacco De Bruyne a Haaland, lasciando i compiti di costruzione in mezzo al campo a Rodri e Bernando Silva e occupando le fasce con Mahrez a destra e Grealish a sinistra.

Il Liverpool è partito subito forte e, nei primi 180 secondi di gioco, è riuscito a calciare ben tre volte verso la porta di Ederson. A far suonare un grosso campanello di allarme per il City non sono state però le occasioni in sé, quanto il fatto che sono arrivate tutte al termine di azioni sviluppate in fase di rifinitura sul lato sinistro della difesa, nate da ricezioni di Salah alle spalle di João Cancelo. E proprio dalla fascia sinistra del City è arrivato il gol del vantaggio del Liverpool: un cambio gioco di Thiago Alcantara è stato controllato da Salah, che ha scaricato alle spalle per Alexander-Arnold, che con il suo destro ha trovato una parabola – forse impercettibilmente deviata da Aké – che ha sbattuto sul palo lontano prima di entrare in rete.

La strategia di Klopp non è nuova e prevede una fase di prima costruzione a sinistra prima di una fase d’attacco sul lato debole, il destro, dove i movimenti coordinati di Salah, Alexander-Arnold e della mezzala Jordan Henderson, creano i presupposti per liberare spazi per le ricezioni. Fondamentale in questo meccanismo di gioco è il diverso contributo fornito dalle due mezzali. Thiago Alcantara in genere si sposta vicino al mediano Fabinho per supportare la prima costruzione, mentre Jordan Henderson si muove nello spazio avvicinandosi agli attaccanti o compensando i movimenti di Salah e Alexander-Arnold.

Contro il City i movimenti di Thiago Alcantara sono stati particolarmente utili a disinnescare il pressing organizzato da Guardiola. Il City ha provato a pressare la prima costruzione del Liverpool facendo “ballare” Haaland tra i centrali Matip e van Dijk, con De Bruyne pronto ad alzarsi sulla linea del norvegese e Bernando Silva sui due centrocampisti di impostazione avversari.

De Bruyne, dopo il lavoro di Haaland, esce su van Dijk e alle sue spalle Bernado Silva e Rodri si alzano su Fabinho e Thiago Alcantara.

Tuttavia il Liverpool è riuscito con buona frequenza a saltare il pressing avversario grazie appunto al lavoro di Thiago Alcantara, capace di trovare gli spazi per ricevere dai centrali sfuggendo al pressing di Rodri o, in ogni caso, muovendo il pallone sotto pressione con la consueta brillantezza ed agilità. Fondamentali sono stati anche i movimenti verso il pallone di Firmino, a dimostrazione delle qualità tattiche del brasiliano all’interno del gioco di Klopp, che aumentando le linee di passaggio ha reso più difficile il lavoro di pressing del centrocampo del City.

Inoltre il Liverpool è stato abile a sfruttare la struttura del City, sempre molto alto, giocando lungo alle spalle della difesa con efficacia o, comunque, mostrandosi più pronto sulle seconde palle. In generale la squadra di Klopp è apparsa più reattiva, pronta anche ad approfittare della velocità di Salah e Luis Diaz, entrambi già brillanti dal punto di vista atletico, per ribaltare il campo con le loro conduzioni, facilitate anche dalla posizione alta di Walker e Cancelo.

Thiago Alcantara è circondato da quattro giocatori del City, ma riesce con tranquillità a servire Fabinho che ha tutto il campo aperto per fare progredire la manovra del Liverpool.

La fase d’attacco del Manchester City

Quando era il City ad avere il pallone, il Liverpool ha invece tentato di contrastare gli avversari con un pressing orientato alla protezione del centro del campo. I tre giocatori offensivi schermavano i corridoi da i centrali ed Ederson verso i centrocampisti, con Jordan Henderson pronto ad alzarsi in pressing su Bernardo Silva, che spesso finiva sulla stessa linea di Rúben Dias ed Aké per facilitare l’uscita del pallone.

Il pressing del Liverpool. I tre attaccanti stretti e Henderson pronto ad andare in pressione su Bernardo Silva che si abbassa tra i centrali.

Guardiola ha tentato di superare il pressing avversario tenendo larghi Walker e Cancelo per aggirare il blocco centrale avversario sull’esterno, per poi provare a riportare la palla al centro, preferibilmente nella zona di De Bruyne, schierato alle spalle del centrocampo del Liverpool. Una volta consolidato il possesso nella metà campo avversaria, poi, Cancelo e Walker si alzavano molto alti, mentre i due esterni Mahrez e Grealish si stringevano, provando a sovraccaricare la zona tra il centrocampo e la difesa del Liverpool, occupando contemporaneamente l’ampiezza e le zone interne.

Walker e Cancelo alti e coi piedi sulla linea laterale, Mahrez e Grealish interni al fianco di De Bruyne. In fase di possesso consolidato il City disegna una linea di 5 giocatori alle spalle di Haaland.

La strategia offensiva di Guardiola ha avuto alterne fortune. In mezzo al campo Fabinho e Thiago Alcantara hanno svolto un ottimo lavoro difensivo, rendendo complesso per il City conquistare il centro del campo dopo essere passati dall’esterno e, soprattutto, Matip e van Dijk sono stati molto abili nel tenere la squadra corta, nonostante la costante minaccia della profondità e la presenza fisica di Haaland. Inoltre, Grealish e Mahrez, due pedine fondamentali in questo schieramento per fissare il possesso in zone più avanzate di campo, sono stati autori di una prova non particolarmente brillante. Le cose per Guardiola sono infatti migliorate con l’ingresso di Foden e di Julian Alvarez che hanno dato maggiore vivacità al gioco d’attacco del City, come in occasione del gol del momentaneo pareggio, costruito proprio dai due nuovi entrati.

Erling Haaland vs Darwin Núñez

Se la fase difensiva del Liverpool ha funzionato lo deve anche all’ottima prestazione di Matip e van Dijk, che sono riusciti sempre ad accorciare verso il centrocampo, a dispetto della presenza di Haaland e dei suoi costanti tentativi di aggredire la profondità. Alla prima partita ufficiale con quella che fu la maglia del padre, il norvegese aveva il compito di allargare lo spazio utile per le ricezioni tra le linee di De Bruyne con le sue corse in profondità oltre, ovviamente, a finalizzare le occasioni create. Per Haaland, quindi, Guardiola non ha ritagliato, almeno non in questa prima partita ufficiale, compiti di raccordo del gioco o di supporto alla manovra.

In questo quadro tattico Haaland è apparso ancora un corpo estraneo rispetto al resto della squadra. A volte il City è sembrato tentato, più del solito e in maniera più frettolosa e maldestra, dal raggiungere velocemente il suo centravanti lanciando lungo senza troppa preparazione preliminare, al contrario di quello che vuole storicamente Guardiola. Allo stesso modo Haaland è sembrato troppo ansioso di fare i movimenti richiesti, sbagliando spesso i tempi e la direzione dei suoi attacchi alla profondità. I numeri della partecipazione al gioco sono piuttosto chiari e testimoniano delle difficoltà del dialogo con il resto della squadra: in tutta la partita Haaland ha toccato il pallone solo 16 volte e ha effettuato in totale 8 passaggi, sbagliandone due. Una statistica che deve allarmare più delle occasioni sbagliate (di cui una piuttosto netta), che invece raccontano della capacità quasi automatica del norvegese di avere occasioni da gol anche nelle giornate più nere, che capitano a tutti.

La cosa migliore di Haland in tutta la partita: attacca alle spalle van Dijk e riceve il lancio di Bernando Silva, dopo avere resistito fisicamente al ritorno di Robertson. Purtroppo per il City, concluderà a rete in maniera troppo centrale.

Forse la notizia peggiore per Haaland è che, invece, pur partendo dalla panchina, l’ingresso di Nunez, entrato dopo un’ora di gioco in sostituzione di Firmino, è stato fondamentale per la vittoria del Liverpool. L’uruguagio ha dato un’altra dimensione all’attacco del Liverpool grazie alla sua capacità di attaccare costantemente la profondità, allungando la linea difensiva del City, per poi posizionarsi al centro dell’area per ricevere i palloni dall’esterno. Alla prima occasione utile, è scappato in profondità dopo una seconda palla recuperata da Jordan Henderson su una respinta della difesa del City, e solo un prodigioso intervento di faccia di Ederson gli ha negato il gol. Nunez è risultato decisivo anche nell’azione del rigore, arrivato proprio da un suo colpo di testa finito sulla mano di Ruben Dias, ma è tutta l’azione a essere un buon esempio di cosa può offrire il nuovo centravanti del Liverpool alle idee di Klopp.

Nunez si muove in profondità allungando la difesa del City, riceve il pallone di Milner e la scarica per la consueta, micidiale, corsa di Salah, muovendosi per attaccare l’area dove riceve il cross dell’egiziano e propizia con il suo colpo di testa il fallo di mano da cui nasce il rigore per il Liverpool.

Infine, in pieno recupero Nunez ha realizzato il gol della sicurezza per il Liverpool. Con quattro tiri verso la porta avversaria in 37 minuti di gioco l’uruguaiano è stato l’attaccante del Liverpool più pericoloso. In un momento del match in cui le squadre hanno forse avvertito la fatica di una partita giocata a ritmi alti con pochi allenamenti sulle gambe, le sue corse in profondità hanno fiaccato la difesa del Manchester City che ha finito per soccombere.

Il primo match tra Klopp e Guardiola di questa stagione è stato vinto meritatamente dall’allenatore tedesco, che mette in bacheca il primo trofeo della stagione 2022/23. Manca ancora un mese alla fine della campagna acquisti e Liverpool e Manchester City possono ancora cambiare parecchio. Il Community Shield, però, ci ha detto che Klopp sembra più avanti di Guardiola nella gestione dei cambiamenti nella rosa. Le diverse caratteristiche tecniche e tattiche di Firmino e Nunez sono armi importanti a disposizione dell’allenatore tedesco per superare senza troppi problemi la partenza di Sadio Mané. L’inserimento di Haaland nel tessuto tattico di Guardiola sembra invece ancora piuttosto indietro. Tra soli sette giorni, in casa del West Ham nella prima partita di Premier League, il Manchester City e il suo centravanti però potrebbero raccontare una storia diversa.

Fabio Barcellona, chimico e allenatore UEFA B. Scrive di calcio per L'Ultimo Uomo.

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